sabato 2 agosto 2008

I giovani tra bullismo, Internet e televisione.

da: "Il Napoli", oggi in distribuzione.

Sono notizie che passano veloci, ma che feriscono in profondità.Violenze di bambini su bambini, di ragazzini su ragazzine, di ragazzine su altre ragazzine. Lo chiamiamo bullismo, ma chissà cosa è. Forse solo frustrazione e confusione, e violenza mangiata a colazione, come fosse un divertimento. Colpiscono,in queste miriadi di piccole storie terribili (mms porno a scuola, video di pestaggi su You-Tube, stupri tra 15enni, saloni di bellezza per bambine di 6 anni),l’esibizionismo e la leggerezza, con cui tutto questo accade. Senza adulti intorno, e sempre col cellulare acceso. Sono casi estremi quelli che ci feriscono, che rimbalzano sui giornali e in tv. Ma anche la normalità dei ragazzini, le loro vite tutte in casa, sempre collegati al computer, sempre col cellulare acceso, sempre davanti allo specchio, sembrano anche loro un po’ terribili. Perchè fragilissime, e un po’ solitarie: piene solo di sms e di merci. Questi ragazzini paiono allo sguardo della psicologa Anna Oliverio Ferraris terribili piccoli "adulti". E nel suo ultimo libro, un altro manuale per genitori ansiosi ma distratti, AnnaOliverio Ferraris parla del furto dell’infanzia. Un furto perpetrato dal mercato, dalla pubblicità, dalle aziende di scarpe da ginnastica, di merendine e di ombretti: aziende e pubblicitari che vorrebbero che i bambini crescessero subito. Da piccoli a piccoli consumatori. Il libro si chiama appunto "Perchè i nostri figli crescono troppo in fretta", ed è edito da Rizzoli.
Domanda: Nel suo libro avverte i genitori di questa massiccia opera di seduzione che fa la pubblicità sui bambini, anche molto piccoli.
Risposta: I bambini sono grandi imitatori. Crescono e imparano imitando. I propri genitori, ma anche i personaggi dello schermo. Le bambine a dieci anni oggi vestono come le loro madri e parlano di modelle e ombretti e cellulari. Il mercato tende a far crescere in fretta i bambini, a farli entrare subito nell’adolescenza: e anche a lasciarceli. Mi preoccupa questa accelerazione nei tempi di sviluppo dei bambini. Che invece devono crescere lentamente, per capire le cose ed assimilarle. Intelligenza ematurità non sono sinonimi.
Domanda: In passato ha scritto molto di bambini e tv. Oggi di come la tv acceleri la crescita dei ragazzi, affinchè crescano per comprare.
Risposta: Sì, è questo è il messaggio martellante che arriva ai bambini dalla tv. La pubblicità e la televisione istigano bisogni non necessari, e desideri frustranti. I genitori sembrano distratti, certe volte sono iper-protettivi, certe volte molto ansiosi. Ma riempiono i bambini di merci, di cose, e non danno loro attenzione reale.
Domanda: Se i bambini assorbono più dalla tv che dalla famiglia vuol dire che la famiglia è molto debole oggi.
Risposta: Sì, le famiglie sono deboli, e isolate.I bambini crescono negli appartamenti, senza zii e cugini intorno.La tv è la loro baby-sitter, e non più tutti quei giochi di movimento che erano fortemente educativi. L’intero scenario che stava intorno ai bambini un tempo è scomparso e le famiglie sono molto chiuse alle relazioni. Un tempo chiunque, per strada o sul bus, poteva impartire una lezione di buona educazione ad un bambino, oggi non puoi più farlo.
Domanda: I genitori temono anche che eliminando la televisione i bambini si sentano diversi dagli altri.
Risposta: Questo è un problema. Io proporrei ai genitori di costituire una rete, con le altre famiglie, e di fare in modo che i ragazzi discutano a scuola di questo: che imparino a capire cosa è un messaggio pubblicitario.Se i genitori e gli insegnanti si mettono d’accordo si possono stabilire delle regole comuni per tutta la classe.
Domanda: chiacchierare in chat è il passatempo preferito dai bambini fra gli 11 e i 14 anni: il 40% dei bambini non racconta mai ai genitori cosa vede e con chi "parla" in rete e le ricerche dicono che spesso si scrive con degli sconosciuti e che spesso frequenta siti porno.
Risposta: È un' abitudine diffusa tra i bambini, di cui i genitori non si rendono per nulla conto. Ed è un’abitudine che crea ansia, e apatia affettiva.I bambini imparano a vede r e i l sesso staccato dalle emozioni, corpi o pezzi di corpo senza relazioni affettive tra loro.E quando arrivano all’età in cui scoprono l’amore hanno già la mente piena di pornografia.

Carlotta Mismetti Capua

da: http://www.ilnapoli.sm/

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